L'Azienda Vinicola Viglione
Antonio &
Figli S.r.l.,
produce e vende, alla propria
clientela una vasta gamma di vini
bianchi, rossi, e rosati,
senza dimenticare
che si può anche trovare un'ampio assortimento
di grappe di vitigno,
ottenute distillando separatamente vinacce di diversa natura
e provenienza.
Si ottengono così grappe con caratteristiche spiccate e riconoscibilissime
per diversità di aromi, fragranza e profumo.
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Vitigno: Arneis Sapore: morbido, fresco, con ricordo di ananas e meloni |
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Vitigno: Favorita Sapore: morbido, fresco con netto sapore di frutti di bosco |
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CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE PRINCIPALI
I vini bianchi delle
Langhe normalmente sono più acidi e meno tannici dei vini rossi Roero
e quindi la sensazione di astringenza sarà molto bassa, praticamente
inesistente. Il gusto di una bevanda acida diventa più piacevole a basse
temperature, per questo motivo i vini bianchi non vengono mai serviti a più di
14° C. In genere la temperatura per questi vini
bianchi varia normalmente
fra i 10° C e i 14° C. I vini
bianchi giovani, freschi e aromatici possono
essere serviti anche a 10° C, mentre quelli meno aromatici a 12° C. Mentre
i vini bianchi morbidi e maturi, affinati per qualche anno in bottiglia, tollerano
temperature più alte e potranno essere serviti fra i 12° C e i 14° C.
Mescere un vino bianco ad una temperatura più elevata di queste, significa
mettere in risalto i suoi caratteri "dolci" perdendo quell'acidità e
quel gusto corposo che invece sono considerate caratteristiche indispensabili
in questo tipo di vino.
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Vitigno: Prosecco
Sapore: di corpo, gradevolmente fruttato, caratteristico |
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Azienda
Vinicola VIGLIONE ANTONIO & FIGLI S.r.l. |
Link
per approfondimenti:
Antonio Viglione è un'azienda
vinicola, che produce nelle langhe vini bianchi e rossi del roero, favorita, roero
arneis, barbera.
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In Italia in esecuzione della legge n. 116 del 1963, fu emanato il D.P.R.
930/1963 che disciplina le caratteristiche produttive dei vari vini, distinguendoli
in:
•vini da tavola
•vini da tavola con indicazione geografica
•vini da tavola con indicazione del vitigno e geografica
•vini di qualità prodotto in regione determinata (VQPRD)
•vini a denominazione di origine controllata (DOC)
•vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG).
I vini speciali (aromatizzati, liquorosi, mistelle, spumanti) hanno trovato regolamentazione
con il D.P.R. n. 162 del 1965.
Le necessarie correzioni al D.P.R. 930/1963 furono
apportate con la nuova L. n. 164 del 1992, nel tentativo di creare una sorta
di verticale della qualità per
consentire ai V. migliori di essere più chiaramente identificati.
Vengono così identificati:
Vini da tavola
•vini da tavola con indicazione geografica tipica (IGT)
•vini di qualità prodotti in regione determinata (VQPRD)
•vini a denominazione di origine controllata (DOC)
•vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG)
•vini di qualità prodotti in regione determinata (VQPRD, DOC, DOCG)
con indicazione della sottozona (comune, frazione, fattoria, podere, vigna).
Idonei disciplinari di produzione dei V. DOC e DOCG stabiliscono le condizioni
da rispettare per rientrare in quelle precise caratteristiche produttrice a garanzia
del livello qualitativo:
•la denominazione di origine
•i terreni di produzione dell'uva
•la resa massima per ettaro
•il minimo titolo alcoolometrico
•le caratteristiche fìsico-chimiche
Tutta la produzione di tali vini è sottoposta a controllo delle caratteristiche
chimico-fisiche ed organolettiche nell'arco di tutta la produzione e, per i DOCG,
anche per l'imbottigliamento. Apposite commissioni di esperti giudicano poi il
prodotto e lo promuovono o meno.
Attualmente le DOC sono oltre 260 (in progressivo
aumento), da cui discendono oltre 1500 sottodenominazioni.
Le DOCG sono attualmente
(Marzo 2007) 33:
Barolo, Barbaresco, Roero, Dolcetto di Dogliani Superiore, Gattinara,
Ghemme, Moscato d'Asti e Asti Spumante , Brachetto d'Acqui, Gavi o Cortese di
Gavi (Piemonte)
Franciacorta, Valtellina superiore, Sforzato della Valtellina (Lombardia)
Bardolino Superiore, Soave Superiore, Recioto di Soave (Veneto)
Ramandolo, Picolit Colli Orientali del Friuli (Friuli Venezia Giulia)
Albana di Romagna (Romagna)
Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti classico, vino nobile di Montepulciano,
Vernaccia di San Gimignano, Carmignano (Toscana)
Montefalco Sagrantino, Torgiano Rosso Riserva (Umbria)
Rosso Conero Riserva, Vernaccia di Serrapetrona (Marche)
Montepulciano d'Abruzzo (Abruzzo)
Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Taurasi (Campania)
Cerasuolo di Vittoria (Sicilia)
Vermentino di Gallura (Sardegna).
Nelle DOC E DOCG, inoltre, può esservi una "sottozona" che delimita,
specialmente nella DOCG, la zona ristretta di produzione del vino.
Vini da tavola
Questa categoria identifica i vini prodotti con uve autorizzate, senza dover
rispettare particolari disciplinari di produzione; solitamente si tratta dei
vini da tavola "veri e propri", cioè quelli generici di qualità più modesta,
che possono riportare sull'etichetta la sola indicazione "Vino da tavola" ed
il nome o la ragione sociale dell'imbottigliatore; facoltativamente possono riportare
l'indicazione del colore (Bianco, Rosato, Rosso), ma non il o i vitigni utilizzati
e l'anno di produzione. Tuttavia la dicitura vino da tavola non è sempre
sinonimo di "scarsa" qualità ma semplicemente di non appartenenza
ad alcun disciplinare di produzione. Non è quindi raro trovare vini da
tavola di grande qualità e prestigio.
Vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT)
Per indicazione geografica tipica dei vini si intende il nome geografico di una
zona utilizzato per designare il prodotto che ne deriva.
Questa categoria comprende
i vini da tavola prodotti in determinate regioni o aree geografiche (autorizzate
per legge), talvolta secondo un generico disciplinare di produzione; essi possono
riportare sull'etichetta, oltre all'indicazione del colore, anche l'indicazione
del o dei vitigni utilizzati e l'annata di raccolta delle uve.
La menzione IGT
può essere sostituita dalla menzione Vin de pays per
i vini prodotti in Valle d'Aosta, e dalla menzione Landwein per i vini prodotti
nella provincia di Bolzano.
Generalmente in questa categoria rientrano i vini
da tavola di qualità più elevata.
È opportuno precisare inoltre che nelle due categorie sopra descritte
si possono trovare anche vini di elevatissima qualità; la loro collocazione
tra i "Vini da tavola" o tra gli IGT è dovuta sia a scelte
commerciali, sia all'impossibilità, per la loro composizione (vitigni
utilizzati), di rientrare nei disciplinari dei vini di qualità delle zone
di produzione.
Vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC)
Per denominazione di origine dei vini si intende il nome geografico di una zona
viticola particolarmente vocata; esso viene utilizzato per designare un prodotto
di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente
naturale ed ai fattori umani.
La categoria dei vini DOC comprende i vini prodotti
in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di
produzione (approvato con decreto ministeriale).
Tali vini, prima di essere messi
in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare
analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto
dei requisiti previsti dal disciplinare; il mancato rispetto dei requisiti ne
impedisce la messa in commercio con la dicitura DOC.
Il primo vino italiano ad
avere il riconoscimento della DOC, è stato
il vino Marsala con il decreto legge del 12 luglio 1963, n. 930, ma vi fu anche
uno specifico decreto legge risalente al 15 ottobre 1931, relativo alla delimitazione
del territorio di produzione.
Vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)
La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche
nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione (approvato con decreto
ministeriale).
Le DOCG sono riservate ai vini già riconosciuti DOC da almeno cinque
anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche
qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati,
per effetto dell'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici
e che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale
ed internazionale.
Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere
sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e
ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal
disciplinare; l'esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per
partita, anche nella fase dell'imbottigliamento, per i vini DOCG è infine
prevista anche un'analisi sensoriale (assaggio) eseguita da un'apposita Commissione;
il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura
DOCG.
Le DOCG e le DOC sono le menzioni specifiche tradizionali utilizzate dall'Italia
per designare i VQPRD (vini di qualità prodotti in regioni determinate).
Alcuni
di tali vini possono anche fregiarsi delle diciture "Classico", "Riserva" o "Superiore".
La specificazione "Classico" indica un vino prodotto in una zona di
origine più antica nell'ambito della stessa DOCG o DOC.
La qualificazione
di "Riserva" è attribuita ai vini che vengono
sottoposti ad un periodo di invecchiamento più lungo rispetto a quello
previsto dal disciplinare.
La dicitura "Superiore" è attribuita ai vini che hanno una
gradazione alcolica più elevata rispetto a quella prevista dal disciplinare.
Tipi di vino
I vini si differenziano tra loro per il sistema di vinificazione (vini normali
e speciali) e per le proprietà organolettiche: colore, profumo, gusto
e retrogusto; altri parametri concorrono a definire le caratteristiche di un
vino: alcol, acidità, sapidità, sensazione di astringenza (dovuta
ai tannini).
Inoltre ogni vino è caratterizzato da una temperatura di servizio
(temperatura ideale per la consumazione) e da abbinamenti ottimali con determinate
pietanze.
Vini normali
Si intendono per vini normali quei vini immessi al consumo dopo aver subito il
solo processo di vinificazione (quindi senza interventi tecnici successivi o
aggiunte di altri componenti).
Vino bianco
Il vino bianco si presenta all'aspetto di colore giallo in varie tonalità (dal
verdolino all'ambrato, passando per il paglierino e il dorato); è generalmente
caratterizzato da profumi floreali e fruttati, e va consumato ad una temperatura
di servizio compresa fra 8°C e 12°C; al gusto prevalgono le sensazioni
di freschezza e acidità, anche se con l'aumentare della temperatura di
servizio potrebbero presentarsi sgradevoli sensazioni di amaro. Gli accoppiamenti
ottimali sono con le pietanze a base di pesce, molluschi, crostacei, verdure
e carni bianche, ed in generale con piatti di cottura rapida e sughi poco strutturati.
Vino rosato
Il vino rosato si presenta all'aspetto di colore tra il rosa tenue, il cerasuolo
e il chiaretto; è generalmente caratterizzato da profumi fruttati, e va
consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 10°C e 14°C; al
gusto prevalgono le sensazioni di leggera acidità, di aromaticità e
di lieve corposità. Gli accoppiamenti ottimali sono con pietanze gustose
a base di pesce, paste asciutte con sughi delicati, salumi leggeri.
Vino rosso
Il vino rosso si presenta all'aspetto di colore rosso in varie tonalità (dal
porpora al rubino fino al granato e all'aranciato); è generalmente caratterizzato
da un'ampia varietà di profumi (fiori, frutta, confettura, erbe, spezie)
e da una più o meno elevata sensazione di morbidezza, corposità e
tannicità; va consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 14°C
e 20°C. Gli accoppiamenti ottimali sono con le carni rosse, la cacciagione,
i formaggi, e tutte le pietanze basate su cotture prolungate e sughi strutturati.
Vino novello
Si ottiene mediante macerazione carbonica. Ha un colore intenso e forti aromi
primari. Non può essere immesso sul mercato prima del 6 novembre di ogni
anno e se ne consiglia un consumo nei primi sei mesi perché poco stabile.
Vino barricato
Il vino barricato viene lasciato invecchiare in botti di legno, con particolare
riferimento al legno di rovere che si ottiene dalle querce, ma anche di ciliegio
o faggio. Questo procedimento consente al vino di invecchiare lentamente mediante
un processo di ossidoriduzione che avviene tramite le fibre lignee: esso da al
vino un aroma più intenso, un odore di tostato e al gusto sarà più equilibrato
e più maturo. Il legno dona al vino acido gallico e tannini, che all'inizio
sono molto decisi, ma con il tempo conferiranno al vino un prezioso bouquet.
Le botti di rovere più prestigiose per le loro performance sono le barrique
francesi di 225 litri, fabbricate esclusivamente con legni di rovere provenienti
dalla foresta di Allier. Il fatto di potere contare su legni che provengono storicamente
dagli stessi alberi, consente agli enologi di potere stabilire diversi parametri
per l'invecchiamento dei vini. Va segnalato che è diventata prassi comune
da parte di produttori vinicoli assai commerciali l'aggiungere al vino trucioli
di legno per conferire al vino gusto ed aromi di legni: numerosi enologi ritengono
che si tratti di una manovra posticcia che non può assolutamente dare
al vino trattato le caratteristiche di un vero invecchiamento in botti di legno
pregiato.
Vini speciali
Si intendono per vini speciali quelli che dopo il processo di vinificazione e
prima di essere immessi al consumo vengono sottoposti ad ulteriori interventi
tecnici o all'aggiunta di altri componenti.
I vini speciali sono:
•Vino spumante: In seguito ad una vinificazione tradizionale
come per un normale vino bianco, vengono aggiunti monosaccaridi (zuccheri) al
fine di provocare una rifermentazione che può avvenire in bottiglia (metodo
Champenois o tradizionale) o in autoclave (metodo Charmat o Martinotti)
•Vino liquoroso
•Vino aromatizzato
•Vino passito: ottenuto da uve appassite lavorate come per una normale vinificazione.
L'appassimento può avvenire sulla pianta o sotto apposite tettoia aperte
ai lati per permettere il passaggio dell'aria
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